"L'avaro" è un film del 1990 diretto da Tonino Cervi, tratto dall'omonima commedia di Molière. La trama segue la storia di Harpagon, un ricco e avaro borghese che vive solo per il denaro e non si preoccupa degli affetti familiari.
Harpagon ha due figli, Cleante e Elisa, ma non si preoccupa minimamente della loro felicità. Anzi, cerca in tutti i modi di impedire il matrimonio tra Cleante e la donna che ama, Marianne, perché non vuole spendere soldi per la dote.
Nel frattempo, Harpagon è ossessionato dal suo tesoro nascosto nel giardino di casa e fa di tutto per proteggerlo. Ma quando scopre che il suo servo ha rubato una parte del tesoro per aiutare Cleante a sposarsi con Marianne, diventa ancora più avaro e vendicativo.
La situazione si complica ulteriormente quando Harpagon si innamora della giovane Frosina e decide di sposarla per avere una moglie che gli faccia da guardia al tesoro. Ma Frosina ha altri piani in mente e cerca di ingannare Harpagon per ottenere il suo denaro.
Il film è una satira sociale sulla cupidigia umana e sulla corruzione morale. La performance del protagonista Alberto Sordi è straordinaria nel ruolo dell'avaro Harpagon, rendendo il personaggio ancora più odioso ma allo stesso tempo comico. La regia di Tonino Cervi è impeccabile nella ricostruzione dell'epoca e nella rappresentazione dei personaggi. "L'avaro" è un film divertente e intelligente, che invita a riflettere sul valore del denaro e sulla vera ricchezza della vita.