"Gli occhiali d'oro" è un film del 1987 diretto da Giuliano Montaldo, tratto dall'omonimo romanzo di Giorgio Bassani. Ambientato nella Ferrara degli anni '30, il film racconta la storia di un giovane ebreo, protagonista della vicenda, che si trova a vivere in un contesto segnato dal fascismo e dall'antisemitismo dilagante.
Il protagonista, il dottor Athos Fadigati (interpretato da Philippe Noiret), è un rispettato medico ebreo che vive una vita tranquilla e riservata. Tuttavia, la sua esistenza viene sconvolta quando decide di sposare una donna non ebrea. Questa scelta provoca uno scandalo nella comunità ebraica locale, che lo emargina e lo esclude.
Parallelamente alla storia del dottor Fadigati, il film ci mostra anche la vita di altri personaggi della città. In particolare, viene approfondita la relazione tra il giovane narratore (interpretato da Rupert Everett) e Micol (interpretata da Valeria Golino), una ragazza ebrea con cui ha una forte amicizia. La loro amicizia si sviluppa in un contesto difficile, segnato dalla discriminazione razziale e dalla crescente minaccia del regime fascista.
La trama si sviluppa attraverso flashback narrativi che ci mostrano gli eventi passati che hanno portato alla situazione attuale dei personaggi. Il film affronta temi complessi come l'identità, l'intolleranza religiosa e l'omosessualità repressa.
Giuliano Montaldo, con la sua regia attenta e sensibile, riesce a trasmettere al pubblico l'atmosfera opprimente e claustrofobica dell'epoca. La fotografia del film è particolarmente suggestiva, con una palette di colori che richiama l'oro degli occhiali del titolo.
"Gli occhiali d'oro" è un film che affronta tematiche profonde e complesse, senza mai cadere nella retorica o nel sentimentalismo. Montaldo riesce a creare un ritratto realistico e coinvolgente di una società in cui l'intolleranza e la discriminazione sono all'ordine del giorno.
Le interpretazioni degli attori sono straordinarie, in particolare Philippe Noiret nel ruolo del dottor Fadigati offre una performance intensa ed emotivamente coinvolgente. Rupert Everett e Valeria Golino sono altrettanto convincenti nei loro ruoli, riuscendo a trasmettere tutta la complessità dei loro personaggi.
In conclusione, "Gli occhiali d'oro" è un film che merita di essere visto per la sua capacità di affrontare tematiche importanti con sensibilità e profondità. Montaldo ci regala un ritratto toccante di un periodo storico difficile, lasciando spazio alla riflessione sulle conseguenze dell'intolleranza e della discriminazione.
