"Padre padrone" è un film del 1977 diretto dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, che racconta la storia di Gavino Ledda, un pastore sardo che cerca di fuggire dalla povertà e dall'ignoranza della sua vita rurale. Il padre di Gavino, un uomo violento e autoritario, lo costringe a lasciare la scuola per aiutarlo a pascolare le pecore. Ma Gavino non si arrende alla sua condizione e decide di studiare da solo, imparando a leggere e scrivere grazie ai libri che trova in campagna.
La sua determinazione attira l'attenzione di un insegnante che lo convince ad andare a Cagliari per continuare gli studi. Qui Gavino scopre una realtà completamente diversa dalla sua vita passata: la città è caotica e piena di persone che parlano lingue diverse. Ma il suo sogno di diventare insegnante viene presto interrotto dal richiamo del padre, che lo chiama a casa per aiutarlo con le pecore.
Gavino torna quindi al suo paese natale dove il padre continua ad esercitare il suo potere su di lui. Ma Gavino non si arrende e continua a studiare da solo, finché non riesce ad ottenere una borsa di studio per l'università. Il padre cerca in tutti i modi di impedirgli di partire ma alla fine Gavino riesce a fuggire.
Il film racconta la lotta interiore di Gavino tra il desiderio di fuggire dalla sua condizione sociale e familiare e il senso di colpa per aver abbandonato il padre e la sua cultura. La regia dei fratelli Taviani è impeccabile, con una fotografia che cattura perfettamente l'atmosfera della Sardegna rurale e una colonna sonora che accompagna perfettamente le emozioni del protagonista.
"Padre padrone" è un film intenso e commovente, che racconta la storia di un uomo che lotta per la propria libertà e indipendenza, ma anche per la propria identità culturale. Un capolavoro del cinema italiano che ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1977.