"Zeder" è un film del 1983 diretto dal regista italiano Pupi Avati, che racconta la storia di un giovane scrittore di nome Stefano (interpretato da Gabriele Lavia) che, alla ricerca di ispirazione per il suo nuovo romanzo, si imbatte in una vecchia macchina da scrivere acquistata in un'asta.
Incuriosito dalla macchina, Stefano scopre che essa apparteneva a un uomo morto anni prima e che su uno dei fogli c'è scritto "Zeder", una parola misteriosa che sembra essere legata a una società segreta. Deciso a scoprire di più sulla macchina e sulla parola misteriosa, Stefano si mette alla ricerca della verità.
La sua indagine lo porta a scoprire l'esistenza di una setta segreta che pratica la resurrezione dei morti attraverso l'inserimento di microchip nei loro corpi. Ma quando Stefano cerca di svelare la verità sulla setta e sulla parola "Zeder", si trova coinvolto in una serie di eventi soprannaturali e terrificanti.
Il film è un thriller psicologico con elementi horror e fantascientifici, che esplora tematiche come la vita dopo la morte, la resurrezione dei morti e il potere della tecnologia. La regia di Pupi Avati è impeccabile nel creare un'atmosfera cupa e inquietante, mentre le interpretazioni degli attori sono convincenti ed emozionanti.
In definitiva, "Zeder" è un film avvincente e originale che affronta tematiche profonde e complesse, lasciando lo spettatore con una sensazione di inquietudine e mistero.